Day 1! Finalmente partiti! Come sempre Roma ha tentato di trattenerci inventandosi qualsiasi tipo di problema, ma abbiamo tenuto duro e per le 11 eravamo sulla strada.
Quella di oggi era una delle tappe più lunghe di tutto il viaggio: la prima e l’ultima infatti sono le tappe con cui cerchiamo di scavalcare tutta l’Italia in un sol boccone. La conseguenza è che la giornata è andata via quasi tutta in macchina per fare una lunga prima trasferta da Roma a Schio. Siamo arrivati verso le 17.30 ed abbiamo fatto un rapido giro in città, ma abbiamo deciso che per questa sera ci riposiamo di modo da poterci muovere presto domani mattina per una prima gita prima della prossima tappa verso Innsbruck.
La piccola Opel Corsa si è comportata egregiamente e nonostante il clima fuori dalla macchina fosse veramente insostenibile (abbiamo raggiunto picchi di 42 gradi in zona Bologna) il viaggio è stato più che sopportabile. Devo dire che non vedo l’ora di scavalcare le Alpi ed arrivare a climi più miti. La notizia positiva è che il consumo medio è stato di 15,8 KM per Litro nonostante l’Appennino!
Da oramai parecchi anni, il periodo estivo è l’occasione per fare un’abbuffata di città estere. Complice la frequente necessità di andare in vacanza nelle settimane a cavallo della settimana di Ferragosto – che rende quasi impossibile l’ipotesi di andare in vacanza in un singolo posto senza spendere cifre esorbitanti – il mese di Agosto diventa l’occasione per un bel tour in macchina di varie città europee.
Oramai la formula è abbastanza rodata, la media di chilometri da percorrere ogni giorno è di circa 300/350: andando oltre questa soglia la parte di viaggio diventa troppo faticosa da gestire.
In molti chiedono come mai questa scelta, piuttosto che l’idea di prendere un aereo per andare direttamente in un posto. Ci sono vari fattori, il primo è quello che il viaggio stesso diventa parte della vacanza: vedere il paesaggio che cambia progressivamente durante il viaggio è una delle cose più affascinanti di tutto. Vedere lo scenario che cambia, la vegetazione che cambia, le case vicino all’autostrada che cambiano forme e colori… ogni paese ha le sue abitudini, i suoi colori, le sue forme, e così la cosa diventa palese. Il secondo è che muovendosi in macchina è anche possibile visitare mete che sono leggermente fuori dal centro delle città e che normalmente non si potrebbero visitare spostandosi in aereo. Il terzo è che l’idea di stare per un periodo lungo in una singola città straniera mi sembra in qualche modo limitante, nel senso che una volta esaurite le cinque, sei attività turistiche focali della città, rischia di diventare tutto un po’ statico.
Al contrario, quindi, oramai da anni abbiamo strutturato le vacanze come un giro in cui assaggiare un po’ di tutto, salvo poi negli anni successivi tornare nei posti preferiti per approfondire un po’ di più aspetti che solletichino interessi vari.
Negli anni passati, in fine, ha avuto un peso enorme nella scelta di questo tipo di itinerario la possibilità di poter contare sulla Prius che, grazie al motore Ibrido riesce a contenere i costi di viaggio pur essendo molto comoda.
Dario ci illustra le comodità della Toyota Prius…
A dicembre del 2021, però, la Prius, a causa di una serie di fattori non direttamente legati a lei, ha deciso di abbandonarci progressivamente, prima dando problemi alla batteria di servizio e poi accendendo una laconica spia di allarme generico. La vita è frenetica e purtroppo per mancanza di tempo ho lasciato correre le riparazioni alla Prius ad un momento successivo scegliendo di appoggiarmi alla macchina aziendale, una Renault Megane Station Wagon. Sicuramente una vettura che può competere in quanto a comodità di viaggio e che, comunque, ha 10 anni di meno della Prius e come tale offre tutta una serie di confort tecnologici aggiuntivi.
La Renault Megane si fa bella prima di partire…
Avvicinandosi il periodo della partenza quindi ho rifatto un po’ i conti in funzione del fatto che la Megane nella migliore delle circostanze offre un consumo di 13,5 Km per Litro contro i circa 22 Km per Litro della Prius – la differenza è abbastanza sensibile ed è stata origine di un sacco di riflessioni.
“Fortunatamente” (notare le virgolette) dei ragazzi hanno deciso di fare un incidente proprio sotto casa alcune settimane prima della partenza, finendo contro la Megane parcheggiata. Molto bene.
Trattandosi di una macchina aziendale presa con LeasePlan, fortunatamente (questa volta senza virgolette), ho potuto richiedere una vettura sostitutiva in attesa del ritorno della Megane… fato ha voluto che l’auto sostitutiva fosse una Opel Corsa 1.2 — simpaticissima city car che però ci ha fatto precipitare in un mare di dubbi in merito alla possibilità di fare quasi 7000 km in 18 giorni in una vettura di categoria così piccola.
L’Opel Corsa a Torino Porta Susa!
Alla prima occasione utile abbiamo provato ad effettuare un viaggio un po’ più lungo per vedere come si comportasse, recandoci a Torino. Con grande stupore la macchina si è comportata molto bene, anche grazie al fatto che sia dotata di Cruise Control: ho impostato la velocità di crociera a 120Km e guidare è stato decisamente meno faticoso. Con l’occasione ho approfittato anche per fare un po’ di misurazioni sul consumo in autostrada e, tratto appenninico compreso, la Corsa se l’è cavata con un consumo di 15 Km per Litro, con aria condizionata e 4 passeggeri a bordo.
A questo punto la curiosità e l’entusiasmo sono alle stelle 😂, anche perché la permanenza a Roma tra caldo, incendi e tutto il resto diventa sempre più complessa… è partito quindi il conto alla rovescia alla partenza!
Sono a Lecce, per suonare con gli Shots in The Dark.
Per arrivare abbiamo percorso la Napoli Bari. Non è la prima volta che la faccio, assolutamente, eppure ogni volta che la percorro, superato l’orrendo tratto Beneventino tutto curve in discesa, ho sempre l’impressione di iniziare un viaggio che mi porta fuori dallo spazio e dal tempo…
Le montagne si addolciscono e si abbassano a diventare colline. Le case spariscono. La vegetazione si dirada. Compaiono le enormi pale eoliche.
Ci sono un paio di stazioni di servizio in quella zone. Fermatevici, merita. Almeno secondo me.
Silenzio assoluto, vento – quasi sempre, non a caso ci sono le pale… – ma non essendoci vegetazione il mondo rimane immobile, tranne per questi moderni mulini a vento che maestosi, bianchi, si stagliano nel cielo roteando,
Lo so, è bizzarro, ma sono un techno freak ed una cosa del genere per me ha del magico: la natura incontaminata che incontra la tecnica e la tecnologia umana – e non una qualsiasi tecnologia che distrugga la nostra culla, ma una tecnologia buona – ed insieme a quello da la mano al cielo.